• Prima e dopo di te

    Mauro Fusar Poli

    Prima di te, solo profumatori automatici,
    adesso, ogni giorno, i fiori parlano con le loro essenze.
    Prima di te, le pulizie erano attività sporadica,
    ora non c’è giorno in cui non rimetta in ordine me stesso.
    Prima di te, mi perdevo in letture vuote,
    ma ora, la tua pelle e il tuo profumo sono divenute le mie scienze.
    Dopo di te, continuo a evolvermi,
    non smetterò di guardare il mondo
    col tuo riflesso sui miei occhi, promesso.

  • Uscire di casa

    Mauro Fusar Poli

    Esco, lasciandoti i miei occhi,
    indossando i tuoi per scrutare il mondo
    ed allenarli a nuove prospettive.
    Ti lascio un abbraccio
    appeso alla porta, dolce promemoria
    della nostra vicinanza anche da lontani.
    Un bacio sul cuscino,
    affinché la mattina possa portare
    il mio affetto quando esci dai sogni.
    Tu regalami la tua voce,
    che chiama il mio nome con i tuoi modi,
    così i palazzi non sono più labirinti,
    ma diventano sentieri noti,
    e mentre cammino, mi perdo
    solo per ritrovare casa tra le tue parole.
  • Adronitis

    Gaia Incarbone

    Ogni cosa da qui, risuona e poi tace;
    e quando poi parla, usa gesti remoti.
    Ed ogni singolo suono giace
    -sottovoce – tra spigoli ignoti.

    Ma quest’unica stanza, è per me una foresta:
    ha finestre di luce, ed arcate di terra.
    I suoi muri ruvidi, sono alberi antichi;
    ed i quadri alle pareti, come fiori e fichi.

    Ma la tua schiena coperta, curva sui libri
    – di lune e di soli, pesanti e leggeri,
    di luci e di ombre, regali e poi sacri –
    La tua schiena mai nuda, è il mio ponte

    sospeso. Dalle bolge alle stelle
    – lontano – nel cielo.
  • Pompelmo

    Gaia Incarbone

    Ogni volta vorrei solo darti, ciò che porto indosso e dentro:
    il mio cuore come un pompelmo, e la mia pelle come un feltro
    Io ti vedo tra i volumi come un vecchio gatto nel suo antro.
    E tu mi vedi tra i miei scritti? O forse guardi qualcos’altro?

    Stringo la penna che ti ho rubato, come fosse un amuleto;
    tu non mi guardi e continui a leggere, seduto sul tappeto.
    Ecco! ora penso alle persone che mi hanno attraversato:
    l’eremita e gli amanti. Anche a loro ho già rubato.

    In silenzio ti dico che la vita mi ha reso roba da poco;
    tu ascolti e poi rispondi per enigmi, come fosse un gioco.
    Allora si fa lunga la mia ombra: “lei tende a ciò che non tocca”.
    E così io ti dono, il fiume di frasi dal ventre alla bocca.
  • Abbraccio

    Mauro Fusar Poli

    Ti immergi nel mio abbraccio,
    immenso nella sua piccola stretta.
    Trattieni il respiro, fermi il tempo,
    così vicina da prendere l’aria dal mio respiro.
    Il mio respiro, ampio e rumoroso,
    per te è come la risacca del mare,
    un ritmo incessante, un’onda perpetua,
    che ti culla nell’eternità.
  • Cinema

    Mauro Fusar Poli

    Andare al cinema insieme,
    per abbandonarsi allo stupore di un’immagine,
    che nasca dal tuo affidarti a me,
    che conosco i tuoi gusti più dei miei.
    Rivedere ancora la stessa avventura,
    quella che ti riporta lacrime piene di sogni,
    mentre crollano le difese e si aprono varchi di emozioni.
    Tu sei le caramelle a cui non resisto,
    il sapore dolce che assaporo prima di sedermi.
  • L’amore è un eco

    Mauro Fusar Poli

    Nel primo abbraccio, un calore rassicurante,
    come il risveglio sotto morbide coperte.
    I dubbi cadono come foglie stanche,
    sotto la carezza leggera della tua mano.
    L’aria fresca dell’alba, il nostro incontro,
    come la dolcezza delle tue labbra al mattino.
    Notte e giorno si rincorrono senza fine,
    cosi fanno i nostri sguardi, sulle nostre rovine.
  • Endeavour

    Mauro Fusar Poli

    Nell’oceano della vita,
    dove le onde sono incerte,
    io cerco te, come un esploratore cerca i suoi punti di riferimento,
    una guida sicura in questo mondo immenso.
    Cerco le sfumature della tua pelle,
    che brillano nell’oscurità,
    i tuoi nei sono punti sulla mia mappa,
    io un marinaio verso la prossima tappa.
    In questo orizzonte di falsi miti,
    sei il faro che illumina la mia rotta,
    una bussola dai punti cardinali ambiti,
    che mi riporta fuori dalla lotta.
    Come un navigatore assetato,
    trovo sollievo nel tuo abbraccio,
    nelle tue voglie che solo io conosco,
    un porto sicuro che riconosco.
  • Appuntamento

    Mauro Fusar Poli

    Al suono di un mio complimento
    hai chinato il capo,
    alzando lo sguardo
    per mantenere il contatto con i miei occhi.
    Bianchi denti sono scappati
    dalla morsa delle tue labbra timide,
    il tuo sorriso mi ringrazia
    per un sussulto
    di cui sono colpevole.
    Sono affamato
    della tua felicità.
  • Donarsi

    Mauro Fusar Poli

    Scelgo di darti un piccolo me,
    di investire una parte di me,
    su una unione difficilissima da disegnare.
    Tu mi investi,
    non mi arrechi danno, non mi rompi le ossa,
    capita ogni tanto il cuore
    ma quando mi passi sopra, il sotto si trasforma.
    Mi modelli scolpendomi con la tua voce.
    E io cambio perché mi piace passeggiarti,
    vai per strade giuste e luminose,
    ma non mi prendi la mano
    mi fai solo vedere la via,
    non sai neanche tu dove porta.
    Possiamo trasformare ogni sera nella prima sera,
    magari con queste parole, che sono vere
    perché non nascono dall’aria che ho nei polmoni
    ma dalla parte di te
    che hai investito in me.