Adronitis

Gaia Incarbone

Ogni cosa da qui, risuona e poi tace;
e quando poi parla, usa gesti remoti.
Ed ogni singolo suono giace
-sottovoce – tra spigoli ignoti.

Ma quest’unica stanza, è per me una foresta:
ha finestre di luce, ed arcate di terra.
I suoi muri ruvidi, sono alberi antichi;
ed i quadri alle pareti, come fiori e fichi.

Ma la tua schiena coperta, curva sui libri
– di lune e di soli, pesanti e leggeri,
di luci e di ombre, regali e poi sacri –
La tua schiena mai nuda, è il mio ponte

sospeso. Dalle bolge alle stelle
– lontano – nel cielo.