Pompelmo

Gaia Incarbone

Ogni volta vorrei solo darti, ciò che porto indosso e dentro:
il mio cuore come un pompelmo, e la mia pelle come un feltro
Io ti vedo tra i volumi come un vecchio gatto nel suo antro.
E tu mi vedi tra i miei scritti? O forse guardi qualcos’altro?

Stringo la penna che ti ho rubato, come fosse un amuleto;
tu non mi guardi e continui a leggere, seduto sul tappeto.
Ecco! ora penso alle persone che mi hanno attraversato:
l’eremita e gli amanti. Anche a loro ho già rubato.

In silenzio ti dico che la vita mi ha reso roba da poco;
tu ascolti e poi rispondi per enigmi, come fosse un gioco.
Allora si fa lunga la mia ombra: “lei tende a ciò che non tocca”.
E così io ti dono, il fiume di frasi dal ventre alla bocca.

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