• Litigio

    Mauro Fusar Poli

    Tra noi, il litigio è come un’ombra scura,
    che turba l’anima, è la nostra sventura.
    È normale errare con parole e sguardi,
    l’orgoglio è il nodo che blocca i nostri passi.
    Quando il silenzio cade come un tuono,
    tra due anime che non si sentono,
    il coraggio di aprirci, di dirci,
    vale più di mille parole urlate nel vento.
    Vale la pena cambiare, se il cambiamento
    ci porta di nuovo uniti.
    Non fuggiamo da questo legame intenso,
    oltre la pace, c’è un noi immenso.
  • Amicizia

    Mauro Fusar Poli

    L’amicizia non sempre significa vicinanza
    non è solo vedersi ogni giorno,
    ma anche lettere scambiate da lontano,
    ringraziare per un incontro tanto atteso.
    Sconfiggere la notte con lunghe conversazioni
    e salutare l’alba che ci applaude con lodi.
    Concludere con un abbraccio sincero
    parentesi di tempo per volersi davvero.
  • Cassandra 2.0

    Gaia Incarbone

    Mie care compagne, io so perché tanto
    di grida riempite le piazze dabbene,
    perché riunite le colmate di canto,
    perché vi accendete come benzene.

    Ho visto le fiamme bruciare le case
    e visto l’uomo che portava il fuoco;
    ho visto cadere di grida le spose.
    Ma ogni richiamo fu invano e voco.

    E come potremmo noi poi cantare,
    serene per strada il giorno e la notte:
    fra le sorelle morte inascoltate,
    fra quelli che ci chiamano esaltate.

    Io questo non lo so, non lo posso sapere.
    Eppure, senza sonno seppur così stanca,
    io vi prometto, che vi saprò ascoltare.
  • Canzone per unə amicə

    Gaia Incarbone

    Sediamoci nel bosco e dimmi a ciò che pensi;
    poi scarta il tuo regalo, leggendo questi versi.
    Sotto i grandi laghi plumbei e sopra i cieli tersi,
    accenderemo insieme i tuoi ventotto incensi.

    Ma mentre ti fai donna e musa della brezza,
    un vento, d’amianto avverso, corre sulla terra:
    E tutto ciò che sfiora, diventa pietra grezza
    Ma che possiamo fare, se questo mondo è in guerra?

    Io temo non bastino le nostre parole;
    ma tra gatti accoccolati, tu raccogli storie:
    con quelle tue mani, tanto tanto piccole,
    che mai strapperebbero anche un solo fior

    Ma tu dici: “Non ho ancora forma, non ho più colore!”;
    E non vedi che sei prisma multiforme di splendore?
    Perciò io qui ti auguro, la vita e poi l’amore…